Stato (5.128 kmq; 1.287.000 ab.) insulare
dell'America Meridionale, formato dalle due Isole di Trinidad
(V.) e Tobago (V.). Capitale: Port of Spain. Ordinamento: Repubblica indipendente nell'ambito del
Commonwealth. Capo dello Stato è il presidente della Repubblica, che
viene eletto da un collegio formato da membri dei due rami del Parlamento, e
rimane in carica per cinque anni. Il potere esecutivo è detenuto dal
Gabinetto dei ministri, che è presieduto dal primo ministro, ed è
responsabile davanti al Parlamento. A quest'ultimo, formato dalla Camera dei
rappresentanti e dal Senato, spetta il potere legislativo. Tobago, dal 1980,
dispone di una propria Assemblea legislativa. Moneta: dollaro di
T. e
T. Lingua ufficiale: inglese; sono parlati anche lo spagnolo, l'hindi, un
idioma creolo-francese e un idioma creolo-inglese. Religione: cattolica,
protestante, induista. Popolazione: massiccia è la presenza dei neri
(40%), discendenti degli schiavi trasferiti dall'Africa, e degli Indiani (40%),
immigrati nella seconda metà del XIX sec. I bianchi costituiscono una
parte irrisoria della popolazione. • Geogr. - V. separatamente TRINIDAD e TOBAGO.
Cartina di Trinidad e Tobago
Trinidad e Tobago: panorama della costa
La Red House a Port of Spain (Trinidad)
ECONOMIA
Nell'economia di
T. e T. assume
un'importanza fondamentale l'estrazione del petrolio, sebbene in calo dagli anni
Ottanta, e del gas naturale, che è, invece, in sensibile aumento.
Numerose sono, pertanto, le raffinerie e le industrie petrolchimiche, presso le
quali viene lavorato anche greggio d'importazione estera. Esistono inoltre
industrie manifatturiere (tessili, di elettrodomestici, alimentari, dei
materiali da costruzione). L'agricoltura, che un tempo aveva un peso assai
rilevante nell'economia di
T. e T., riveste oggi un ruolo marginale: le
principali colture destinate all'esportazione sono cacao, caffè, canna da
zucchero, agrumi, palma di cocco, tabacco; esiste una produzione agricola
destinata al consumo interno (riso, mais, ortaggi, radici, tuberi), che non
riesce tuttavia a coprire il fabbisogno; anche i prodotti dell'allevamento e
della pesca si rivelano inadeguati rispetto alle necessità del Paese, che
deve pertanto ricorrere a massicce importazioni. Una voce significativa
dell'economia è rappresentata dal turismo. I porti più importanti
sono Port of Spain, Pointe-à-Pierre e Point-Lisas nell'Isola di Trinidad,
Scarborough in quella di Tobago.
STORIA
Lo Stato di
T. e T. nacque il 31 agosto
1962 (per la storia precedente delle due isole V. TRINIDAD e TOBAGO). A condurre
il Paese all'indipendenza fu il People's National Movement (PNM), formazione
moderata fondata nel 1956 da E. Williams, il quale guidò
ininterrottamente il Governo fino alla sua morte (1981). Il PNM si
adoperò per instaurare la Repubblica, che venne proclamata il 1°
agosto 1976. Gli anni Settanta si erano aperti, tuttavia, all'insegna della
crisi economica e della diffusa disoccupazione; il conseguente malcontento
sfociò in frequenti rivolte sociali. L'opposizione, che fino ad allora
aveva espresso per lo più le ragioni della minoranza di origine asiatica,
si organizzò nell'United Labour Front, formazione interetnica e collegata
alle organizzazioni sindacali del Paese. Nel 1981 la guida del Governo fu
assunta da G. Chambers; la caduta dei prezzi petroliferi indusse il nuovo
Esecutivo a perseguire una politica di austerità, che non sortì
alcun beneficio nei confronti della disoccupazione e deteriorò il tenore
di vita della popolazione. Le elezioni del 1986 si risolsero, così, con
una pesante sconfitta del PNM e con la conseguente affermazione della National
Alliance for Reconstruction (NAR), il cui rappresentante A.N. Robinson venne
nominato capo del Governo. Robinson riuscì a migliorare i rapporti con
Stati Uniti e Gran Bretagna, ma sul fronte interno non ebbe vita facile per i
contrasti etnico-religiosi che minavano il Paese. Il suo Governo
perseguì, inoltre, una politica di austerità ancora più
severa di quella adottata in precedenza, provocando così l'uscita dalla
NAR della componente laburista, che nel 1989 creò l'United National
Congress (UNC). Le elezioni del 1991 segnarono il ritorno al potere del PNM,
favorito anche dalle divisioni in campo avversario. Primo ministro divenne P.
Manning; il suo programma si caratterizzò per la privatizzazione delle
imprese statali e i tagli di personale nel settore pubblico, misure che
incontrarono la forte ostilità dei sindacati. Le elezioni anticipate del
1995 attribuirono lo stesso numero di seggi a UNC e PNM; un accordo con la NAR
consentì al leader dell'UNC, B. Panday, di formare nel novembre 1995 un
nuovo Governo. Nel 1997 l'ex primo ministro Robinson fu eletto presidente.
Nel 2000 l'UNC risultò il partito di maggioranza alle elezioni
generali e Panday venne riconfermato alla guida dell'Esecutivo; nel
dicembre 2001 furono indette nuove elezioni dopo le dimissioni di tre ministri
dell'UNC che accusarono il partito di corruzione. Le elezioni si conclusero con
un risultato di parità tra i due principali partiti, l'UNC al potere e il
PNM all'opposizione; nel maggio 2002, dopo cinque mesi di attesa, durante i quali Panday venne
sostituito a capo del Governo da P. Manning, venne fatta formale richiesta da
parte dello stesso Manning di scioglimento del Parlamento (poi effettivamente sciolto in agosto).
In ottobre le elezioni segnarono la vittoria del PNM di Manning al quale andarono 20 dei 36
seggi parlamentari: si riuscì a superare così il grave problema della
parità di seggi tra partito al Governo e opposizione, parità che di fatto
aveva fortemente ostacolato la normale attività politico-governativa del Paese.